La Gioia del Vangelo

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venerdì 19 aprile 2024

Venerdì della III settimana di Pasqua

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Dal Vangelo di Giovanni 6,52-59
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
Commento
Spirito Santo aumenta la mia fede perché possa nutrirmi della Parola di Dio.

Il brano di oggi è una promessa che Gesù ci fa. Entrare in profonda comunione con Lui
per essere trasformati in Lui. I dubbi dei giudei sono comprensibili, possono mettere
tensione e incredulità. Gesù invece è chiaro, chiede di mangiarlo e di nutrirci di Lui. Questa incomprensione che hanno avuto i Giudei può ripetersi ancora in noi; essendo uomini non abbiamo la capacità di ammettere che qui ci dobbiamo fermare con la razionalità: è qualcosa più grande di noi che non comprendiamo. Durante la Messa, nel rito della “consacrazione”, il ministro di Dio dice: “mistero della fede”. Nel Vangelo quante volte Gesù dice: "vai, la tua fede ti ha salvato”. L’ha detto agli increduli, che si sono messi in ginocchio davanti al Mistero. È il dono della fede che ci fa credere che il Risorto è presente, vivo e vero nell'Eucaristia. Gesù ci ama e desidera ardentemente entrare in noi, raccoglie la nostra povertà e tutto ciò che siamo, ci nutre, ci promette la vita eterna. C’è quindi una vita eterna in noi che è da alimentare. Lui rimane in noi e ci sostiene con la Sua Grazia. L'Eucaristia non tollera la siesta. Non permette l’assopimento della digestione. Ci sollecita all’azione, ci spinge a gesti e dinamiche grazie al fluire dell’amore che abbiamo ricevuto.
Quali spazi della mia vita appartengono a Gesù e quali invece gli sono più distanti?

Oggi chiedo a Maria, esempio di fede verso Gesù, che mi ottenga di saperLo vivo e vero
nell'Eucaristia.
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