Unioni civili a Stezzano

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Affreschi, alti soffitti e mobili d’epoca per le coppie (etero) che contraggono regolare matrimonio civile. Uno sgabuzzino con scrivanie ingombre e faldoni polverosi per omosessuali  che dicono sì con il nuovo rito delle unioni civili.
Succede a Stezzano, comune dell’hinterland bergamasco guidato dal sindaco Elena Poma, sostenuta da Lega Nord e Forza Italia, che smentisce però ogni accusa di discriminazione: “Non facciamo differenze tra omo e etero. Io ho anche amici gay, si figuri – spiega al telefono – e la polemica è inutile: a oggi, per questione di carenza di personale, il Comune di Stezzano non è ancora pronto per le unioni civili, quando lo saremo l’ufficio destinato alle firme sarà sistemato. Abbiamo scelto di non utilizzare la sala delle cerimonie perché la firma delle unioni, appunto, non è una celebrazione. È solo una dichiarazione davanti a un pubblico ufficiale”.

La polemica è assolutamente strumentale”. Il sindaco di Stezzano Elena Poma (Lega Nord) spiega la sua versione dei fatti riguardo la scelta della sua amministrazione comunale di riservare alle Unioni Civili il solo spazio dell’ufficio anagrafe.

Dopo gli attacchi firmati dal deputato del Pd Antonio Misiani, dal consigliere regionale Jacopo Scandella, dai gruppi di minoranza di Stezzano, Stezzano Bene Comune e Pd, il primo cittadino prende parola per le sue precisazioni.

“La polemica è assolutamente strumentale – spiega Elena Poma – . Semplicemente, a causa di una forte carenza di personale, ci stiamo organizzando solo ora per l’applicazione della legge sulle unioni civili. La dipendente comunale che se ne occupa infatti ha potuto partecipare al corso di formazione solamente lo scorso venerdì, 14 ottobre.

Tengo a precisare che l’unione civile non è una celebrazione, a quelle riserviamo la sala al primo piano del palazzo comunale. Si tratta semplicemente di una dichiarazione congiunta di unione che si fa davanti a un pubblico ufficiale civile e difatti non necessita né di fascia tricolore né di una sala aperta al pubblico. Lo dice la legge stessa.

Articolo di Bergamonews

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